Cari Amici,
Vi scrivo per denunciare una situazione che mi sta particolarmente a cuore; sono Mirko, rappresentante dell'Associazione Laicitalia per la provincia di Monza Brianza, tesserato in Democrazia Atea, sostenitore di Rete l'Abuso e personalmente profondamente sconfortato per la realtà che si profila qui dalle mie parti, nella speranza che altrove sia differente.
La scuola primaria a mio avviso dovrebbe essere l'istituzione in grado di anteporre all'insegnamento delle singole discipline, l'educazione e per educazione intendo il fornire gli strumenti adatti a poter scegliere liberamente; sembra assurdo che si parli di scelta in merito ad esseri umani in erba ma è proprio per il senso di opposizione necessaria ai vincoli quali “educatori” limitati o prezzolati vanno regolarmente ad imporre sui nostri figli.
Potremo magari un giorno arrivare a far togliere tutti i crocifissi dalle aule e dalle stanze d'ospedale e me lo auguro, ma come faremo a controllare l'insegnante che preso in disparte nostro figlio gli dirà: “poverino, tu volevi disegnare il gesù bambino come i tuoi compagni di classe, ma i tuoi genitori non vogliono”.
Perdonate l'ingenuità ma oltre al danno, la beffa.
Abbiamo avuto la riconferma dell'ottusità dei mei paesani proprio in questi giorni, in cui fior di pellegrini della domenica son migrati con ogni mezzo ad ingrassare le file dei devoti al parco di Monza, chi per interesee, chi per etichetta, chi perchè era una bella giornata ed un'occasione imperdibile di vedere dal vivo il delegato di colui del quale c'han sempre imbottito la testa, quello buono, quello giusto, quello capace, quello che colmerà un giorno il nostro senso di colpa, dopo averlo così profondamente radicato.
Ed è sì, proprio per senso di colpa che Vi scrivo, perchè dopo aver compiuto gli studi per diventare educatore, non ho avuto il coraggio di inserirmi in un ambiente in cui il mio carattere distrittivo mi avrebbe consumato in battaglie con istituzioni corrotte e famiglie conniventi facendomi rifugiare dietro all'affermazione: è troppo tardi.
Oggi da padre mi son detto che finchè non mi sarei mosso in prima persona, certamente sarebbe stato troppo tardi, e marciando contro al detto locale "tecà al signur ghe ul post sicur" conto di ritagliare il Nostro posto, con le unghie e con i denti.
Buon lavoro e perdonate la semplicità delle mie paole
Mirko