Si è costituito di recente a Carpignano salentino un comitato di fedeli contrari alla modifica dell' orario dello scampanio parrocchiale, disposta dal vescovo di Otranto con inizio dalle 7,00 e non dalle 6,30.
La "querelle" rischia di diventare "diabolica", non solo fra abitanti e turisti, ma anche fra i residenti. Ho inoltrato un esposto analogo, quale esponente nazionale di Laicitalia, a Procura, Prefetto ed autorità comunali di Massafra per l' "inaudito" scampanio dalle sei, corretta dal vescovo di Castellaneta alle 7,00, osservato da una sola parrocchia.
Un sollievo specialmente per anziani o infermi che, insonni, riguadagnano il sonno proprio all'alba.
La locale Polizia Urbana, dichiaratasi priva dello strumento di controllo fonometrico, non ha relazionato però sulla frequenza e ridondanza delle emissioni sonore dai campanili nelle ore, in cui garantire "la quiete pubblica".come da normative vigenti.
A Carpignano i dissidenti, quasi ispirandosi al motto: " Prima le nostre campane", "nostre", come se la loro religione fosse ancora religione di Stato, cioè obbligatoria per tutti, credenti e non credenti, dimenticano che la Costituzione dispone l'aconfessionalità e l'imparzialità dei poteri pubblici.
Giova ricordare che la Magistratura ha già sanzionato parroci per la eccessiva, incessante ripetitività e sonorità dello scampanio, da limitare a 20 secondi o a 40 rintocchi ed entro i 60 decibel e non " a tutto spiano" .
Per la CEI spetta ai vescovi adottare regolamenti al riguardo, con la cura di non arrecare disturbo alle popolazioni. In tanti Comuni, a Maglie come a Massafra, si ripetono annunci sonori, anche con motivi musicali extra-rito, per di più a... chiese chiuse e così la laicità "va a farsi benedire".
Giacomo Grippa (direttivo naz.le Laicitalia)