E' stato siglato, ieri,
in conferenza stampa a Lecce, l'accordo tra Diocesi e Regione Puglia, sul
progetto "LecceEcclesiae" dal costo di 20 milioni di euro per la valorizzazione e fruizione del
patrimonio museale barocco (opere, dipinti, argenti, organi, paramenti, ecc.)
La Comunità Europea aveva
già negato il finanziamento, perché destinato a
beni privati, per cui è bastato riproporlo in rete con il supporto del
Museo provinciale, e non viceversa, consentendo così la gestione alla
cooperativa "ArtWork", fiduciaria della diocesi, già all'opera
con stessa finalità, grazie all'
introdotto" ticket d'entrata in
chiese e musei con "proprio" personale.
Non c'è stato alcun
riferimento al piano finanziario relativamente all'ausilio (non gratuito?') del
personale del Museo della Provincia, ai compensi di specialisti, ai costi di
singoli interventi ed adempimenti, ammessi, nei 5 anni, al finanziamento, salvo
rendicontazione, con gli incassi da ticket d'ingresso che, per il dr. Babbo
della cooperativa, nel 2019, hanno versato 50.000 visitatori.
Risplenderanno così
dipinti, paramenti, argenti, ori ed organi delle solide e facoltose proprietà
diocesane, beneficiarie di altri "aiuti" per manutenzione e
costruzione di chiese, grazie a Governi, Comuni e Regioni tanto "illuminati".
La emittente diocesana
"Porta Lecce" che ha trasmesso la conferenza ha di seguito commentato
il Vangelo di Giovanni, ove si condanna chi "non entra dalla porta",
certamente da "ladro o brigante".
È difatti il messia che
si presenta come "la porta, chi entra tramite me, troverà pascolo”. Nella
"Parabola del buon pastore". Rivela così la sua natura e la sua
presenza. Sono gesti "autorivelativi", non da meno, oggi, quelli
amministrativi.
Giacomo Grippa (referente
reg.le ass.ne Laicitalia)